Chiamata così in onore di un importante botanico, non è facile intuire che questa pianta appartiene alla famiglia delle Cactacee in quanto, per il suo portamento arbustivo e per le infiorescenze, somiglia molto di più ad alcune tipologie di rose selvatiche (da qui il nome comune di “rosa cactus”). Possiamo definirla una sorta di anello di congiunzione: da un lato, presenta fusti sottili e legnosi, spesso rampicanti e muniti di foglie come le piante di rose; dall’altro, lungo il fusto fuoriescono ciuffi di robuste spine come i classici cactus. Questo aspetto particolare la rende molto apprezzata per decorare sia ambienti interni che esterni, conferendo un tocco di colore ai vostri spazi con i suoi appariscenti fiori profumati, dall’aspetto simile ad una rosa canina. Ecco alcuni semplici consigli per la sua corretta cura coltivazione: Richiede molta luminosità durante tutte le stagioni e situazioni piuttosto arieggiate. È preferibile tenerla a temperature miti e soprattutto mai inferiori a 12°C, cosicché eviterà di perdere le foglie. Altrimenti la pianta entrerà in riposo vegetativo e perderà le foglie, sopravvivendo purché le temperature non scendano mai sotto lo zero. Annaffiare regolarmente ma con parsimonia in primavera-estate, stando sempre attenti che il terreno sia sempre asciutto tra un'annaffiatura e un'altra. Durante il periodo invernale ridurre le annaffiature a cadenza bimestrale, evitando ristagni d'acqua. È ottimale un terreno ben drenante, meglio ancora se ulteriormente arricchito da materiali inerti come pomice o lapillo. Non necessitano di frequenti concimazioni, per tale motivo sarà sufficiente diluire del concime specifico con l'acqua delle annaffiature una volta all'anno.