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Acanthocalycium

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Acanthocalycium

Il nome Acanthocalycium deriva dal greco ácantha, spina, e cályx, calice, che significa “calice spinato”. Il genere Acanthocalycium è stato descritto per la prima volta da Curt Backeberg negli anni ’30. Queste cactacee che crescono dalle Ande argentine alla Pampa, per la diversità climatica (umido per la vicinanza del fiume Paranà e del mare, secco per le zone interne), hanno la caratteristica di possedere una forte adattabilità alle più svariate temperature. Le piante di questo genere presentano un fusto di colore verde-grigio, inizialmente globoso per poi assumere un portamento colonnare con il tempo. Acanthocalycium è una specie decorativa che si fa apprezzare per la bellezza e per le particolari colorazioni  vivaci delle sue abbondanti fioriture. Non è fra le piante più esigenti per quanto riguarda il terreno: è sufficiente che sia argilloso- sabbioso e drenante, per cui potete utilizzare i classici mix per cactus, scegliendo inoltre vasi che siano abbastanza profondi da accogliere la sua radice fittonante. Potrete posizionarlo sia in spazi interni che in spazi esterni, a condizione che siano molto luminosi e, possibilmente, ventilati. Durante il periodo vegetativo, che corrisponde alla bella stagione, annaffiate il vostro Acanthocalycium regolarmente, ma senza esagerare (in caso contrario, le radici rischiano di andare incontro a marciume); in inverno, sospendete l'annaffiatura: se tenuto ben asciutto, non teme temperature inferiori a 0°C. Seguendo queste poche indicazioni, difficilmente vi troverete ad affrontare cocciniglia e ragnetti rossi, i parassiti più comuni di questo cactus. In conclusione, Acanthocalycium è una pianta che può dare grandi soddisfazioni: la sua inconfondibile bellezza è accompagnata da una crescita dai ritmi piuttosto veloci, per di più senza grandi esigenze di coltivazione!