Caralluma

Il suo nome deriva dall’arabo e letteralmente significa “ferita della carne”, in riferimento probabilmente all’odore sgradevole che emanano i fiori di questo genere, esattamente come le simili Stapelia. Si presenta con fusti verdi carnosi, spesso sfumati sul violaceo, con tubercoli che terminano in punte spinate; l’aspetto apparentemente è quindi simile ad una Cactacea, da cui si differenzia però fortemente per i bellissimi fiori “stelle del deserto”, carnosi, a forma di stella e di colore scuro, spesso striati o puntinati di giallo. Queste piante sono spesso conosciute per le loro proprietà medicinali: gli steli sono comunemente utilizzati come verdure sia crude che cotte nei territori d’origine, ma soprattutto recenti studi, ancora in fase di svolgimento, potrebbero dimostrare come l’estratto di questa pianta possa contenere sostanze chimiche in grado di diminuire l’appetito, dissetando e dando energia al tempo stesso: se le ricerche lo accerteranno, oltre ad essere una succulenta dall’aspetto estremamente ornamentale e ricercato, potrebbe diventare anche un reale ausilio per la perdita di peso!