Il nome Argyroderma deriva dal greco "árgyros" ("argento"), e da "dérma" ("pelle, epidermide") per il colore della superficie fogliare. Sono piccole piante succulente a forma di pietra, tant’è che rientrano fra i cosiddetti “sassi viventi”. In natura crescono infossate nel terreno, caratterizzate da una spaccatura centrale da cui sboccia un fiore molto simile ad una margherita, di colori che spaziano dal giallo al rosso porpora. Bellissima pianta d’appartamento e molto amata dai collezionisti. Ecco qualche consiglio utile alla sua coltivazione: Argyroderma necessita di molta luce durante tutte le stagioni, evitando i raggi diretti nelle ore particolarmente calde. Tuttavia è bene specificare che l’esposizione diretta per qualche ora al giorno durante quelle più miti favorisce lo sviluppo del colore argenteo delle sue foglie. E' preferibile tenerla a temperature miti e soprattutto mai inferiori a 10°C, per tale motivo si consiglia di posizionarla in luoghi riparati durante l’inverno. Annaffiare moderatamente, solo quando il terreno è completamente asciutto. E' sufficiente una volta ogni due settimane in primavera e estate, una riduzione a cadenza mensile in autunno e sospendere del tutto in inverno. Se la pianta non riceve acqua a sufficienza, le sua pelle tenderà a raggrinzire. E' ottimale un terreno fortemente drenante, per esempio formato da un miscuglio tra torba e pomice in modo che non ristagni l'acqua, poiché sebbene non siano piante particolarmente esigenti, temono molto i marciumi radicali. Non necessitano di frequenti concimazioni, sarà sufficiente diluire del concime specifico per piante grasse con l'acqua delle annaffiature una volta all'anno, ad inizio primavera.