Il suo nome deriva dal greco e letteralmente significa “dall’aspetto di pietra”, per identificare la peculiarità per cui è tanto amata questa piccola succulenta: è altrimenti detta “sasso vivente”, per la sua forma e per il colore che assumono le sue due foglie molto carnose, separate da un setto centrale, che raggiungono un’altezza di circa tre centimetri formando una sorta di cono rovesciato. Questo genere rappresenta davvero l’esempio lampante di come la natura sappia adattarsi da sola, in questo caso ai climi aridi desertici: l’aspetto di pietra serve infatti a queste succulente per mimetizzarsi tra le rocce in cui vivono, evitando così di essere mangiate dagli animali; non a caso i Lithops che crescono tra le pietre calcaree tendono ad assumere colorazioni grigiastre, quelli che nascono sui terreni rossi ricchi di ferro saranno di colore rossastro! Non è tutto: le foglie, estremamente carnose, permettono alle piantine di immagazzinare acqua per i periodi di siccità e, durante il periodo di fioritura, producono generalmente un solo fiore duraturo, per non sprecare troppe riserve. Un’altra peculiarità importante è che sulla superficie dei Lithops sono spesso presenti piccole puntinature translucide, che mancano di clorofilla e fungono da “finestrelle” per far giungere la luce solare nei punti più profondi della pianta. Questa succulenta, così particolare ed unica esteticamente, è anche un vero e proprio marchingegno di adattabilità, in cui meravigliosamente niente è condotto in modo casuale!