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Il nome Albuca deriva dal greco “albus” e significa “bianco”, chiamato così perché la prima specie di questo genere produceva fiori bianchi. Albuca è stata raccolta per la prima volta nel 1800 e oggi ci sono 150 specie riconosciute. Le piante del genere Albuca sono generalmente conosciute come “gigli di melma”, a causa della linfa viscida che la pianta emana quando si danneggia. Queste succulente presentano alla base un bulbo, dal quale spuntano foglie lunghe e strette e, durante il periodo di infiorescenza, piccoli fiori bianchi o gialli, leggermente profumati. Le piante di Albuca sono ampiamente utilizzate per i giardini rocciosi, che conferiscono loro un aspetto vivace e insolito. Ecco alcuni semplici consigli per la sua corretta cura e coltivazione: Necessita di molta luce durante tutte le stagioni, evitando tuttavia i raggi diretti del sole soprattutto nelle ore più calde della giornata. Predilige temperature piuttosto miti, sopravvive bene anche a temperature vicine allo zero, a condizione di terreno asciutto. Annaffiare con parsimonia, solo quando il terreno è completamente asciutto. E' sufficiente una volta ogni due settimane in primavera e estate, una riduzione a cadenza bimestrale in autunno e sospese del tutto in inverno. Con l'ispessimento delle foglie, riprendere le annaffiature regolari. E' ottimale un terriccio ben drenante, meglio ancora se ulteriormente arricchito da materiali inerti come pomice, sabbia o lapillo. Non necessitano di frequenti concimazioni, sarà sufficiente diluire concime con l'acqua delle annaffiature una volta all'anno.