Gli Pterodiscus sono originari del Sud Africa, Botswana, Lesotho, Namibia, Zimbabwe. Il loro habitat sono generalmente praterie con suoli nudi, alluvionali o sabbiosi, calcarei e argillosi. Derivato dal greco, il suo nome fa riferimento ad un qualcosa di alato, indicando, secondo alcune opinioni, la particolare forma dei suoi semi. È una rara succulenta molto apprezzata dai collezionisti di tutto il mondo per il suo massiccio caudex, che la rende unica nel suo genere e la fa adattare facilmente ad ogni ambiente, in quanto ha sempre con sé la riserva idrica di cui necessita. Nel periodo vegetativo, dal tubero corteccioso nascono steli dalle foglie di varia forma, spesso dentellate e ondulate, che contrastano piacevolmente coi colori vivaci dei suoi fiori imbutiformi. Ecco alcuni semplici consigli per la sua cura e coltivazione: Gradisce posizioni molto luminose, evitando tuttavia i raggi diretti del sole nelle ore più calde della giornata. È preferibile tenerla a temperature miti e soprattutto mai inferiori a 5°C, per tale motivo si consiglia di posizionarla in luoghi riparati durante l’inverno. Annaffiare regolarmente ma con parsimonia durante il periodo vegetativo, stando sempre attenti che il terreno sia sempre asciutto tra un'annaffiatura e un'altra, evitando ristagni d'acqua. Durante il periodo di riposo vegetativo sospendere l'annaffiatura. È ottimale un terreno ben drenante e poroso, meglio ancora se ulteriormente arricchito oltre 50% con materiali inerti come pomice o lapillo. Non necessitano di frequenti concimazioni, sarà sufficiente diluire concime con l'acqua delle annaffiature una volta all'anno.