Brachystelma

Il nome deriva dal greco "brachýs" (corto) e da "stemma" (corona). Questo genere, che comprende più di 100 specie, fu descritto per la prima da Robert Brown nel 1822.  Le piante di questo genere presentano un caudex che immagazzina l’acqua per sopravvivere ai periodi di siccità, dal quale fuoriescono uno o più fusti ramificati. Produce attraenti fiori che emanano un particolare odore. Ancora oggi, presso la tribù dei Boscimani, il tubero del Brachystelma, una volta cotto, viene utilizzato a scopo alimentare.