Il nome del genere, che comprende pochissime specie, deriva da Oroya, capoluogo della provincia di Yauli, in Perù, che è il luogo d’origine in cui, sulle alte montagne andine, è stata trovata questa cactacea. Si tratta senza dubbio di una delle specie sudamericane più tolleranti al freddo, costituita da fusto globoso o leggermente cilindrico di dimensioni contenute, costolature verticali ben definite su cui spuntano spine molto varie, generalmente dal tipico colore giallastro. Molto apprezzata per la sua resistenza, in primavera ed estate vivacizzerà i vostri giardini con graziosi fiori campanulati dalle tonalità vivaci che sbocciano all’apice e creano un piacevole contrasto con il verde brillante della pianta! Ecco riportati di seguito alcuni semplici consigli per la sua corretta cura e coltivazione: La Oroya è una pianta che gradisce l’esposizione in pieno sole e situazioni piuttosto areate. E' preferibile tenerla a temperature miti, che sono le sue ideali, e soprattutto che non scendano al si sotto degli 8°C; per tale motivo si consiglia di posizionarla in luoghi ben riparati e arieggiati durante l’inverno. Va annaffiata moderatamente, tra una innaffiatura e l’altra è necessario assicurarsi che il terreno sia completamente asciutto. E' sufficiente annaffiare la Oroya una volta a settimana in primavera e estate, con una riduzione a cadenza mensile in autunno e sospendere del tutto in inverno. E' ottimale un terriccio ben drenante, meglio ancora se ulteriormente arricchito da materiali inerti come pomice o lapillo. Non necessitano di frequenti concimazioni, sarà sufficiente diluire concime con l'acqua delle annaffiature una volta all'anno.